II EDIZIONE DELL’INFRASTRUCTURE ACADEMY DI HILTI ITALIA

UN DIALOGO PER IL CAMBIAMENTO SOSTENIBILE

Il PNRR come strumento di pianificazione, all’insegna della responsabilità sostenibile, della digitalizzazione e condivisione nel segmento delle infrastrutture

Milano, 6 dicembre 2023 Il tempo del cambiamento è qui ed ora, e questa nuova era si chiama PNRR, uno strumento fondamentale per rispondere alle debolezze strutturali dell’economia italiana. La quintessenza del PNRR è proprio il suo costante dialogo con il tempo: tempo per cambiare, per formare, per rinnovare. L’Infrastructure Academy organizzata da Hilti Italia in collaborazione con AIS (Associazione Infrastrutture Sostenibili) ha favorito un clima di scambio tra esperti del settore ed esponenti politici, moderati dalla giornalista Tonia Cartolano.

L’ouverture dell’Infrastructure Academy si è svolta nel segno della collaborazione tra Hilti e AIS. Focus dei messaggi condivisi da Luigi Ancona, Sales Director Hilti Italia e Lorenzo Orsenigo, Presidente AIS sono stati: rendere la sostenibilità motore economico di crescita attraverso l’uso sempre maggiore della digitalizzazione e dell’innovazione di processo, puntare sullo stakeholder engagement e alimentare sinergie tra il mondo delle infrastrutture e della finanza sostenibile. L’impegno è favorire una conversazione che possa estendersi oltre l’Academy, per accrescere il business delle infrastrutture in modo responsabile, mettendo le persone e l’ambiente al centro.

Il PNRR e le infrastrutture: la voce del Ministero degli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il PNRR

Il Ministero degli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il PNRR, nella veste del Prof. Ing. Giuseppe Roberto Tomasicchio, parte del Ministero degli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in qualità di Direttore generale dell’Ufficio II - Struttura di missione PNRR, con il suo speech introduttivo ha tratteggiato 4 macro-temi, delineando così lo stato dell’arte del PNRR in Italia: il programma Next Generation EU (NGEU), l’attuazione e la revisione del PNRR italiano, risorse e obiettivi del Piano e il suo impatto sull’economia nazionale.

Il PNRR si inserisce all’interno del NGEU concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica. Avviato a luglio 2020, si propone di rilanciare crescita, investimenti e riforme, stanziando 750 miliardi di euro in tutti i Paesi, dei quali 390 sono sovvenzioni. In termini assoluti, l'Italia è il Paese che dopo la Spagna ha ricevuto l'ammontare più elevato di sovvenzioni.

Questa misura si configura quindi come un’opportunità unica per il nostro Paese, con la mobilitazione di importi ingenti, superiori a quelli del Piano Marshall, nonché una modalità innovativa nei rapporti finanziari tra l’Unione Europea e gli Stati membri. Si struttura in 6 missioni, 16 componimenti, 197 misure, 63 riforme e 134 investimenti. Nell’ambito di questa seconda edizione dell’Infrastructure Academy al centro degli speech sono state proprio le prime 3 missioni:

  • Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, compatibilità, cultura e turismo (risorse PNRR: 21,52 mld)
  • Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica (risorse PNRR: €59,47 mld)
  • Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile (risorse PNRR: €25,40 mld)

In particolare, l’obiettivo della missione 3 è attuare un sistema infrastrutturale moderno, digitalizzato e sostenibile entro il 2026.

Qual è l’impatto del PNRR sul sistema economico? L’impatto cumulato nel periodo 2021-2026 è pari a 12,7 punti percentuali del PIL e l’ipotesi di fondo è che gli investimenti pubblici e le riforme si traducano in un aumento della produttività, sia nel medio che nel lungo termine. Nel 2026 si stima un PIL più alto di 3,6 punti percentuali rispetto allo scenario base (nel 2023 l’aumento si attesta a 2,4 punti percentuali).

Il primo Roundtable dell’agenda: II PNRR, stato attuale e futuri scenari

Fabrizio Penna, Capo Dipartimento Unità di Missione per il PNRR (MASE), Paolo Guglielminetti, Partner PwC, Global Railways & Roads Leader, Sergio Spinelli, Head of Human Capital & Organization and General Services di Amplia Infrastructures e Luca Romio, Program Manager Director hanno alimentato il primo Roundtable attraverso un confronto sulle criticità, ma anche le grandi opportunità del PNRR nel mondo delle infrastrutture.

Il Piano è una vera sfida di performance e non solo di spesa, perché richiede un nuovo approccio da parte di tutti gli stakeholder. Il successo si misurerà a partire dalla capacità di trasformare il business model tradizionale in una programmazione permanente che coniughi produttività e sostenibilità con le risorse disponibili e scadenze stringenti.

La fine della prima parte della giornata si è chiusa con il Case Study di successo dedicato alla linea ferroviaria Napoli – Bari, presentato dalla Dott.ssa Ing. Nicoletta Antonias, Responsabile Infrastrutture Sostenibili RFI. Un esempio virtuoso di come Infrastrutture Sostenibili possano generare valore per le comunità, i territori e il patrimonio storico.

Secondo Roundtable: le Infrastrutture di domani, tra digitalizzazione e sostenibilità

La seconda parte dell’agenda è stata dedicata al legame tra infrastrutture, digitalizzazione e sostenibilità e si è aperta con un’introduzione di Pietro Baratono, Presidente II Sezione Consiglio Superiore LL.PP., Vice Presidente Comitato Speciale PNRR, Presidente Coordinatore Servizio Tecnico Centrale MIT. Il Roundtable successivo ha visto il coinvolgimento di Luca Ferrari, Vicepresidente AIS, Martino Incarbone, Sales Director Hilti Italia Denise Po, Innovation Director NET Zero Pizzarotti e Carlo Beltrami, Technical Director Lombardi Ingegneria.

Tra i temi principali affrontati, ad esempio, la necessità di trovare il giusto equilibrio tra formazione e tempistiche richieste dal PNRR per completare le infrastrutture, tenendo conto della mancanza di manodopera nel panorama italiano e delle skills shortage. Ulteriore elemento di discussione, l’urgenza di innovare i processi, utilizzando strumenti come digital twin, mixed reality e dispositivi wearable, che permettono di attuare decisioni data-driven in un’ottica predittiva e di autoregolazione. Infine, degna di nota, l’importanza della durabilità delle costruzioni civili, con particolare attenzione all’intero ciclo di vita dell’opera e della sua sicurezza.

Martino Incarbone, Sales Director Hilti Italia, presente sul palco, ha evidenziato l’importanza dell’innovazione dei processi come parte integrante della transizione digitale. Uno degli esempi riportati è quello di Fieldwire, il software di gestione dei cantieri offerto da Hilti che consente la gestione completa del cantiere con un’unica piattaforma.

La giornata si è conclusa con un ultimo Case Study “Le infrastrutture del futuro: connubio tra sostenibilità e innovazione”, vincitore del primo premio per la categoria Surveying and Monitoring nell’ambito dei Going Digital Awards 2023. Daniela Aprea, TID Spoke & Digital Rail Infrastructure Development Director, ha raccontato il passaggio verso la tecnologia Digital Twin, un processo circolare in continua evoluzione che include i dati del progetto, quelli delle fasi di costruzione dell’opera, acquisiti sul campo, i dati As-Built e le informazioni raccolte da piattaforme per il monitoraggio e la manutenzione.

Lorenzo Orsenigo di AIS ha dichiarato: “Durante questa Academy abbiamo compreso che ogni infrastruttura è un’opera complessa, sia essa una strada, una ferrovia o una rete idrica. Un’opera che ha sempre un impatto rilevante sul territorio e sul suo sistema economico e sociale. E di conseguenza sulla vita delle persone. La capacità di dialogare con le comunità locali produce effetti positivi sull’iter di realizzazione. Una relazione che tutti gli attori del comparto sono chiamati a perseguire, anche una volta completata l’opera e messa a disposizione del territorio”.

Luigi Ancona di Hilti ha aggiunto: “L’Infrastructure Academy di quest’anno ha fatto convergere la competenza di alcuni dei massimi esperti nel campo, per generare un dialogo continuativo. Il concetto di Academy per Hilti si sviluppa, infatti, in un tempo futuro oltre che presente. La capacità di creare cultura oltre l’evento significa alimentare sinergie, esperienze e professionalità da mettere a fattor comune, per il benessere del territorio e delle comunità”.

Clicca qui per maggiori dettagli degli interventi.

 

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