Compartimentazione passiva al fuoco delle costruzioni in legno

Come afferma un detto dei vigili del fuoco, il legno brucia in modo sicuro. Sapevate per esempio che i vigili del fuoco preferiscono spegnere un incendio in un edificio di legno piuttosto che in uno di acciaio? In caso d’incendio, l’acciaio si rivela del tutto imprevedibile. Il collasso di una struttura in legno, invece, si preannuncia ed è più facile da valutare.

«Gli edifici in calcestruzzo o acciaio, in caso di incendio, sono soggetti a un rischio supplementare rispetto alle strutture in legno: il calcestruzzo si surriscalda, l’acqua contenuta in esso si trasforma in vapore e stacca parti di calcestruzzo, esponendo all’aria i ferri di armatura, che di conseguenza perdono la loro resistenza. E la pressione esercitata dal peso del calcestruzzo stesso può eventualmente provocare addirittura il crollo dell’edificio. In caso d’incendio, gli edifici in legno si comportano diversamente: il fuoco brucia il legno lentamente dall’esterno verso l’interno. La capacità portante delle strutture in legno è assicurata per un tempo maggiore, in tal modo la struttura non collassa a sorpresa». Lukasz Wagner, Business Development Manager Firestop in Polonia.

Questo dipende dal fatto che il legno ha un tasso di combustione e una temperatura d’incendio noti e gli elementi in legno hanno una resistenza al fuoco relativamente alta. Il legno brucia abbastanza lentamente e ha una bassa trasmissione del calore. Così i componenti in legno restano dimensionalmente stabili per lungo tempo. In particolare, la carbonatazione del legno incendiato crea uno strato protettivo sulla superficie esterna che impedisce alla sezione resistente di ridursi se non in tempi molto lunghi.
Ritroviamo questi aspetti anche nelle classificazioni europee: il legno è sempre considerato al massimo come «normalmente infiammabile».

Per supplire a questa mancanza normativa, Hilti, in qualità di produttore e fornitore di sistemi di ripristino delle compartimentazioni antifuoco, ha scelto di collaborare con l'Istituto IBS Linz in Austria, che vanta una grande esperienza di test su strutture in legno, e con diversi rinomati produttori di CLT in Europa.

Nella fase di ricerca sono state selezionate le casistiche più frequenti e critiche, sia riguardo al materiale base che riguardo alle configurazioni degli attraversamenti impiantistici. Dopodiché tali casistiche sono state sottoposte a prove di laboratorio secondo EN 1366-3, la norma europea che regolamenta i test antifuoco per attraversamenti impiantistici.

L'approfonita campagna di test condotta da esperti esterni ha dimostrato che le soluzioni Hilti di ripristino della compartimentazione passiva al fuoco sono affidabili anche con il legno.

La classe di resistenza al fuoco raggiunta varia da EI 30 a EI 90, a seconda dello spessore del materiale base (minimo spessore testato dell'elemento in CLT: 80 mm costituito da almeno 3 layer).

Gli altri vantaggi delle nostre soluzioni antifuoco preformate:

• installazione a secco;
• installazione rapida e pulita;
• installazione diretta su legno, senza bisogno di cassaforme (ad es., in gesso/calcio silicato).

Potrai trovare tutti i classification report o le certificazione ETA, qualora queste ultime siano state già aggiornate integrando i risultati dei test su legno, direttamente alle pagine dei rispettivi prodotti antifuoco.